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La
sabbiatura è un procedimento meccanico con il quale si
erode la superficie di un prodotto tramite l’abrasione
dovuta ad un getto di sabbia ed aria. L'impiego di gran
lunga più frequente è quello per la pulizia superficiale
di materiali, tuttavia può essere usata anche per
l'incisione di iscrizioni ed immagini su marmo e pietre.
Descrizione
In campo meccanico la sabbiatura è un procedimento
intermedio al ciclo di lavorazione del prodotto, solo
raramente viene effettuato come operazione finale. Lo
strato asportato può essere ossido, vernice,
calcificazioni, un rivestimento galvanico o plastico,
ecc. Al termine dell’operazione il materiale sottostante
allo strato rimosso risulta completamente scoperto e con
rugosità dipendente dalla grandezza della graniglia
utilizzata e dalla pressione del getto, ma comunque
molto accentuata in confronto ai valori tipici delle
lavorazioni meccaniche. La sabbiatura risulta quindi uno
dei procedimenti preferiti per preparare il pezzo alla
successiva verniciatura. La sabbiatura viene effettuata
tipicamente su acciaio, ghisa, leghe metalliche in
genere, legname, ceramiche, pietre e marmi; sia per
impiego industriale meccanico che edilizio. La
sabbiatura è utilizzata anche per la distruzione dei
dati contenuti negli hard disk o nei CD-ROM. Si tratta
di uno dei metodi più sicuri per evitare che particolari
programmi possano recuperare i dati dal supporto
danneggiato. Dopo aver terminato le registrazioni
contabili delle transazioni eseguite, le banche
effettuano periodicamente una sabbiatura dei CD che
memorizzano le transazioni finanziarie.
Il
singolo pezzo non ha bisogno alcuna preparazione
particolare per subire la sabbiatura, mentre componenti
già assemblate potrebbero dover essere smontate per
consentire di ripulire anche le superfici altrimenti non
raggiungibili.
Una volta ben fissato (per evitare che si sposti sotto
la spinta del getto) il pezzo può essere sabbiato.
Direzionando il getto verso il pezzo e con passate
uniformi, il sabbiatore ripulisce la superficie dalle
impurità e dagli strati indesiderati, fino a conclusione
dell’operazione, quando tutta la superficie da trattare
è stata completamente ripulita.
Terminata la lavorazione di un oggetto si può passare
immediatamente alla lavorazione di un successivo.
Durante la sabbiatura, il singolo granello di sabbia (o
comunque di abrasivo) viene proiettato ad alta velocità
sulla superficie da pulire. Nonostante la pressione del
getto d’aria che trasporta il granello non sia
particolarmente elevata, le piccole dimensioni del
granello aumentano la pressione specifica sul punto
d’impatto, staccando lo strato che si vuole rimuovere e
riducendolo in polvere. A questo punto il granello,
deviato dall’impatto, si allontana dall’oggetto sabbiato
in uno o più pezzi. La graniglia usata viene spesso
smaltita, ma alcuni impianti fissi sono in grado di
raccoglierla e riutilizzarla (cosa non sempre possibile
e/o conveniente).
Può capitare che lamiere sottili si deformino durante la
sabbiatura. Questo è dovuto alla concentrazione della
pressione ed al (minimo) aumento di temperatura
dell'oggetto durante la sabbiatura.
Data l’elevata portata del getto di aria e sabbia, la
produzione di polvere è molto alta; spesso è tale da
creare una cortina che impedisce al sabbiatore di vedere
il pezzo in lavorazione.
comparazione di sabbiatura di uno stesso soffitto in
pianelle e travetti, eseguita prima ad acqua (sopra) e
poi a secco (sotto) con impianto si aspirazione e
decantazione delle polveri. Si noti la diversità di
uniformità del risultato.per ovviare a questo problema
si può:
creare una corrente d’aria che allontani la polvere dal
sabbiatore;
utilizzare la sabbiatura ad acqua: in tal caso si
circonda il getto di aria/sabbia con un getto d'acqua,
oppure si trasporta la sabbia non tramite aria ma
tramite acqua (in modo concettualmente simile al taglio
waterjet usato per le lamiere. Questo metodo ha tuttavia
molti svantaggi:
necessita di una linea di approvvigionamento dell’acqua
corrente;
richiede uno scarico per l’acqua che si raccoglie sul
pavimento;
sommerge l’area (o la stanza) dove si sta sabbiando di
fanghiglia, che quasi sempre dovrà essere rimossa;
sporca la superficie trattata della stessa fanghiglia,
impedendo al sabbiatore di avere la piena percezione
delle zone trattate e di quelle ancora da trattare;
se l’oggetto sabbiato è di metallo, il contatto con
l’acqua riattiva immediatamente la sua ossidazione (già
molto rapida in aria per gli oggetti di ghisa sabbiata);
utilizzare un impianto di aspirazione e decantazione
delle polveri: risolve tutti i problemi della sabbiatura
ad acqua, ma necessita di apparecchiature appositamente
costruite e piuttosto voluminose. Pur offrendo notevoli
vantaggi, è ancora scarsamente diffuso nel campo della
sabbiatura civile ed è più frequente nelle sabbiature
leggere per la meccanica industriale.
Terminata la sabbiatura il pezzo deve essere ripulito
dalla polvere (o eventualmente dal fango) prima di
essere ricoperto. Per materiali metallici
particolarmente sensibili all’ossidazione (come la ghisa)
è opportuno provvedere al rivestimento superficiale
prima possibile.