La granigliatrice è una macchina che, mediante aria
compressa o forza centrifuga, proietta delle particelle
denominate graniglia contro una superficie generando un
trattamento superficiale di:
pulitura
irruvidimento
indurimento quest'ultimo denominato pallinatura (il
grado di pallinatura si misura in Almen unità di misura
che riporta la copertura riferita ad un campione
predeterminato).
I campi di utilizzo di tale macchina sono tra i più
svariati a seconda dell'interesse a uno o più dei
risultati ottenibili, alcuni esempi di prodotti o
lavorazioni interessati alla sua azione possono essere:
sterratura fusioni, decalaminazione acciai, preparazione
alla verniciatura e/o zincatura, antisdrucciolo
pavimentazioni, pallinatura utensili,pallinatura molle
e/o balestre ecc.
La macchina è composta principalmente da: organo
proiettante, sistema di recupero, sistema di pulizia, "struttura
di contenimento" eventuali "organi di movimentazione".
Organo proiettante L'organo proiettante è nel caso di
utilizzo di aria compressa l'ugello ovvero un tubo
metallico composto da una camicia esterna in metallo (ferro-alluminio)
un rivestimento antiusura (carburo di boro o vidia) per
resistere all'azione usurante del passaggio della
graniglia. L'organo proiettante e' invece la turbina
ovvero insieme di componenti meccanici rotanti racchiuse
in un carter comandato da motore elettrico quando la
proiezione avviene per forza centrifuga.
Sistema di recupero serie di organi quali coclee di
Archimede, elevatori a tazze, vibrovagli, circuiti
pneumatici che convogliano la graniglia proiettata al
sistema di pulizia
La lappatura (o lapping
in inglese) è un'operazione meccanica che si esegue su
una superficie metallica, ceramica o vetrosa, per
rendere minima la sua rugosità; utilizzando appropriati
abrasivi è possibile portare le superfici a specchio.
Lapping compound
Gli ingranaggi spiroelicoidali per la loro forma non
possono essere rodati con utensili, ma solo con un
lapping compound (composto per lappatura).
Un prodotto per operazioni di lappatura può essere a
base acquosa o a base oleosa, e al suo interno può
essere disperso qualsiasi tipo di abrasivo:
Carburo di silicio
Ossido di alluminio
Carburo di boro
Polvere di diamante
L'utilizzo di questi prodotti è industriale e può
servire per il rodaggio di coppie coniche o per la
operazioni di lappatura piana.
Lapping in elettronica
L'operazione viene eseguita anche dagli assemblatori in
proprio di personal computer per migliorare la
dissipazione del calore generato della CPU durante il
funzionamento. L'operazione consiste nel rendere più
liscia possibile la superficie di contatto tra la CPU e
il dissipatore. Il lapping si rende a volte necessario
per la scarsa qualità della finitura di lavorazione del
dissipatore stesso.
Le maggiori difficoltà sono date dal trattamento della
superficie della CPU, che può essere plastica o ceramica.
Di fondamentale importanza è la qualità della pasta
termoconduttiva da interporre tra le superfici, è questa
che in ultima analisi elimina il velo d'aria e determina
l'efficienza del trasferimento termico. in genere si usa
una pasta bianca detta "siliconica" che non conduce
elettricità. Ove non è necessario che la pasta non
conduca elettricità si può utilizzare una più costosa
pasta a base di argento che migliora ulteriormente la
trasmissione di calore
Operazioni correlate
Una considerazione va fatta sul materiale di cui è
costituito il dissipatore: occorre valutare se conviene
dedicare del tempo e pazienza per portare a specchio la
zona di contatto di un dissipatore in alluminio, oppure
se scegliendo il rame, il quale ha una conducibilità
termica 1,6 volte superiore, si ottiene maggiore
efficienza senza bisogno di lapping.
Un altro accorgimento per aumentare il trasferimento
termico all'aria circostante è costituito
dall'operazione di sabbiatura del dissipatore: gli
innumerevoli avvallamenti provocati dal forte impatto
dei granelli di sabbia ne aumentano di una piccola
percentuale la superficie radiante.
La levigatura o pomiciatura è un'operazione che viene
eseguita con una macchina levigatrice ed è utile per
levigare/finitura di una superficie.
Principi
Il pareggiamento del materiale avviene per mezzo di
tagli geometricamente indefiniti con un levigatore, che
si applica alla macchina levigatrice ed è fatto di
pietra abrasiva o polvere di tale pietra, in passato si
utilizzava la polvere di pomice e tale processo prendeva
e ha ancora il nome di pomiciatura. Lo strumento può sia
ruotare che spostarsi lungo l'asse orizzontale o lineare
a secondo del tipo di macchina utensile e ambito di
lavorazione.
Sui motori termici
Su una levigatrice, come già anche in una fresatrice, si
introduce uno strumento rotante nella trapanatura da
lavorare e che si muove all'interno con movimenti
rotatori e oscillatori. Le lame propriamente dette in
diamante, corindone o carburo di silicio vengono premute
all'interno della trapanatura con una data pressione
costante e variabile.
In questo modo la superficie interna del rivestimento
cilindrico assume il caratteristico aspetto con
scanalature oblique e ottiene proprietà smerigliatrici
definite, spesso capaci di trattenere fluidi quali oli
idraulici e del motore.
Questa lavorazione avviene spesso con una forte corrente
liquida per poter allontanare velocemente le particelle
smerigliate dal processo di lavorazione. In seguito si
ottiene il raffreddamento del supporto meccanico per
contenere la tolleranze richieste.
Un procedimento di smerigliatura totalmente nuovo è la
smerigliatura laser in canne cilindriche. Questa tecnica
viene impiegata soprattutto nei motori diesel. In questo
processo di smerigliatura un raggio laser scioglie la
superficie metallica, le vaporizza parzialmente e
produce così gli incavi rifiniti desiderati. Un
vantaggio di questo processo è inoltre la formazione dei
duri spigoli di fusione prodotti dal processo di fusione
che si rivelano resistenti all'usura. Si può diminuire
l'usura e aumentare la durata dell'utilizzo di un
macchinario di circa il 75%.
La nichelatura è un
trattamento superficiale a cui possono essere sottoposti
alcuni materiali. Si distingue in due metodi di
lavorazione,nichelatura elettrolitica e nichelatura
chimica. Lo scopo del trattamento è quello di modificare
le caratteristiche superficiali dei materiali lavorati (durezza,resistenza
ad agenti esterni ecc.).
La nichelatura elettrolitica, a causa del metodo di
lavorazione utilizzato, può essere eseguita
esclusivamente su materiale metallico, che immerso in
bagni specifici, viene ricoperto tramite un passaggio di
corrente elettrica che trasporta atomi da barrette di
materiale puro al materiale che si vuole ricoprire.
La nichelatura chimica è eseguibile su materiali diversi
(metallo, vetro, plastica) e si differenzia dalla
elettrolitica per la maggior quantità di materiale
ricoprente apportato, e la miglior qualità della
distribuzione dello stesso.